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Un augurio per il Natale 2011

Un augurio per il Natale 2011 - CMD Pinerolo
Incarnazione oggi....


Dove si colloca il credente?
Come si può “incarnare”?
Come realizza la sua vocazione di discepolo di Gesù?


 

Incarnazione 2011 :   cittadini-credenti

            Il compleanno è per ciascuno di noi e per le nostre famiglie una festa: la memoria ci riporta al momento in cui è iniziata una presenza, una vita, un’avventura, un insieme di relazioni, ma è anche l’occasione per prendere coscienza che un anno è passato: Si fanno bilanci: qualcosa è cambiato in noi e nelle nostre relazioni, si registra qualche insuccesso, vuoti lasciati, desideri disattesi..e fatti positivi, soddisfazioni avute, conquiste realizzate.

                Il 25 dicembre 2011  celebriamo il compleanno di Gesù, il Dio che nasce uomo a Betlemme, l’Uomo nuovo capace di orientare ogni uomo nel cammino della sua vita terrena, di dare speranza a chi non ha più prospettive, di dare senso a chi cerca una vita degna, di garantire, a chi la desidera, una Vita piena e senza fine.

Nasce senza sicurezze economiche, mescolato tra i disagiati, fuori anche dalla propria casa, riconosciuto solo dai poveri della sua terra (i pastori) e da stranieri che ricercano una spiegazione di fatti che non capiscono (i magi), osteggiato in seguito dalle autorità religiose del tempo e messo in croce come un malfattore dal potere civile.

                Ma non è il ricordo della nascita di un caro defunto. Gesù ha voluto restare tra gli uomini di tutti i tempi e per questo ha corso un rischio che solo un Amore “Divino” poteva accettare: si è fatto “pane e vino” per poter essere mangiato; ha deciso di continuare nel tempo la Sua Incarnazione attraverso uomini disposti a credere in Lui; vuole che l’uomo di oggi lo possa trovare nella comunità degli uomini di “buona volontà”.

                Per chi si dice credente il Natale è un forte richiamo a riscoprire il mistero di un Dio che lascia il suo “Paradiso”, la sua grandezza, il suo non aver bisogno di niente per essere felice, e si mescola, si immerge nella miseria dell’uomo che cerca per vie sbagliate una felicità che non può trovare, una grandezza apparente ma effimera, una sicurezza che non gli toglie la paura di morire e di perdere tutto.

                L’offerta che ci viene fatta nel prossimo Natale è di prestarci a collaborare con l’Incarnazione che Gesù vuole continuare nel nostro mondo di oggi: possiamo e dobbiamo essere noi la Sua incarnazione. Come?

                Tutti conosciamo a modo nostro l’ambiente in cui viviamo, la situazione di disordine che caratterizza la nostra nazione e il mondo nel suo insieme; anche volendo non riusciamo a non vedere il male che ci viene continuamente presentato dai media a volte persino in modo morboso e ossessivo. Vediamo anche che ci sono reazioni di contestazione, movimenti di ricerca di un mondo più vivibile, conosciamo esempi  edificanti di solidarietà e di compassione per gli svantaggiati. Accanto alle iniziative dei singoli assistiamo a forme di organizzazione che cercano di caratterizzarsi per gli obiettivi che si prefiggono e per i mezzi che adottano per conseguirli.

Dove si colloca il credente? Come si può “incarnare”? Come realizza la sua vocazione di discepolo di Gesù?

L’esempio di Gesù non offre formule precise di comportamento, non dà regole da osservare, non regala risposte prefabbricate e invariabili: apre una via e chiede di percorrerla, non da soli, ma con Lui che precede e accompagna e sostiene. Lasciare il proprio”paradiso” (le nostre certezze, le nostre verità, il nostro benessere), non cercare protezione in chiese o partiti o  associazioni che si isolano dal mondo per non sporcarsi. Uscire dalla casa, uscire dalle chiese (dopo averle frequentate per nutrirci di Lui fattosi carne per essere mangiato), mescolarci e lasciarci sporcare dal disagio che abbiamo intorno, provare come Lui compassione della folla disorientata e cercare di “saziarla”, aprirci al mondo fatto di ingiustizie e disuguaglianze inumane: chiamati ad essere “lievito” “sale” “luce” possiamo far cambiare le cose solo essendoci dentro, diamo sapore se ci mescoliamo all’insipienza che ci circonda, illuminiamo se ci immergiamo nel buio e nel disorientamento dell’umanità della quale facciamo parte.

Un augurio: Gesù non trovi resistenze ad incarnarsi nella nostra vita per continuare la Sua presenza di Uomo tra gli uomini.

BUON NATALE 2011                                           dall’Ufficio Missionario Diocesano.

19/12/2011

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